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ECM, prima sanzione per un medico inadempiente

Professione Redazione DottNet | 29/04/2019 17:47

Il professionista è stato sospeso per tre mesi.

Per la prima volta un Professionista sanitario è stato sanzionato dall’Ordine per mancato aggiornamento. E’ successo tra gli Odontoiatri. La sanzione della Commissione Albo di Aosta guidata da Massimo Ferrero, è una sospensione, smussata da 6 a 3 mesi, ed è stata ribadita in secondo grado dalla Commissione Esercenti Arti e Professioni sanitarie-CCEPS. A prevedere sanzioni per chi non si aggiorna sono la legge Lorenzin 3/2017, e prima ancora il decreto legislativo 138 del 2011 che parla di “illecito disciplinare”.

Fin qui gli Ordini avevano privilegiato gli incentivi a chi frequenta i corsi ECM totalizzando i crediti del fabbisogno formativo rispetto a misure “repressive”. Da adesso le cose cambieranno, anche se Ferrero, tra i fondatori di AIO Aosta e presidente fino a 5 anni fa (l’attuale è Beniamino D’Errico), sottolinea come la situazione del collega sanzionato fosse peculiare. «Esercita anche in Francia ed era stato oggetto di una misura analoga», spiega Ferrero. «Nel nostro caso era stato denunciato nel 2012, quando in CAO c’era il mio predecessore, da una paziente che aveva evidenziato danni riconducibili a lavori mal fatti, a loro volta ricollegabili a un mancato aggiornamento evidente e formalmente comprovabile. Il collega dal 1987 aveva conseguito soli 89,5 crediti senza avvicinarsi al fabbisogno formativo. Per di più a Nizza dove esercitava era già stato sanzionato e ci era giunta segnalazione ma mancavano nel nostro ordinamento basi giuridiche sufficienti a trasferire la sanzione in Italia».

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«Ora a livello comunitario è presente un sistema di segnalazione, la banca dati IMI, tra enti preposti all’accreditamento dei sanitari, anche se è gestito dal Ministero della Salute, non dagli Ordini. La CCEPS, rimasta bloccata fino a un anno fa per una controversia sulla sua composizione, ha potuto produrre sentenza solo a novembre dello scorso anno». Nella sentenza si ricorda che “l'obbligo di formazione e/o aggiornamento previsto da Codice deontologico comprende l'osservanza di analoghi obblighi discendenti a carico dell'iscritto per disposizione di legge o regolamento, come la formazione continua” e cita la riforma, legge 502 del 1992 e il sistema ECM previsto dalla Finanziaria 2008 (legge 244/2007). Ferrero ammette la peculiarità della questione di Aosta, ma aggiunge: «Il Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici chirurghi ed Odontoiatri Filippo Anelli ha inviato ai presidenti d’ordine provinciale una nota in cui si sottolinea che dal 2020 accanto alle incentivazioni potrebbero essere intrapresi procedimenti sanzionatori verso gli iscritti che non si aggiornino».

«Il senso di questa vicenda è che se non ti formi ti fermi», dice il Segretario Culturale AIO Denis Poletto. «La sentenza indica che aggiornarsi è un obbligo sia verso il paziente, altrimenti si offrono prestazioni scadenti, sia verso la professione. La formazione può avvenire a distanza, online, su libri, ma in un mondo che cambia rapidamente siamo chiamati a confrontarci, sapere in tempo reale da chi fa il nostro lavoro se la strada che stiamo percorrendo è giusta, e a far corrispondere a un nome un volto e una voce: il confronto è tutto, in un lavoro come il nostro, dove i problemi clinici più impegnativi spesso si affrontano da soli anche se non mancano i momenti di consultazione. La formazione permanente mi ha dato strumenti a volte inattesi per affrontare giorno per giorno la mia attività, e mi ha insegnato che si può crescere con il lavoro ma non si cresce mai senza alimentare il lavoro con ore di studio, casi clinici, pratica».

«La professione medica e odontoiatrica è peculiare –ricorda il Presidente AIO Fausto Fiorile – la nostra missione è prendersi cura dei bisogni di salute del paziente in toto, a partire naturalmente dalla salute orale, dove compete il nostro intervento. Se vogliamo dare il massimo al nostro paziente, la formazione continua diventa impegno morale ed etico prima ancora che un obbligo. Da anni AIO, in qualità di Ente accreditato dal Ministero, si impegna nella formazione continua ECM e chiede ai propri associati un coinvolgimento forte. Il messaggio deve essere chiaro: chi non si forma costantemente non può definirsi un buon Medico».

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